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n. 28 del 23 marzo 2025
Ancora un’altra Quaresima, ancora un’occasione, ancora un dono della tua misericordia per farci tornare a te e imparare,
sempre e di nuovo, ad orientare i nostri passi sulla via del Vangelo.
N° XXVIII Quanta pazienza hai, Signore, e quanta fatica:
sei tu che zappi la terra del nostro cuore per deporre il seme della tua Parola;
sei tu che lo concimi e lo bagni con l’acqua del tuo Spirito, perché, come già al nostro Battesimo,
quell’acqua zampillante ci purifichi dal peccato e ci inondi della tua grazia. -
n. 27 del 16 marzo 2025
Signore, guidami sul monte,
dove io possa finalmente vedere
la luce del tuo volto
che si irradia nel buio della mia notte.
Tutto, intorno a me, vacilla.
N° XXVII
Non capisco più le regole di questo mondo.
Solo la tua luce può offrire sollievo
e dare linfa alla speranza ormai rinsecchita nel mio cuore.
Si avvicinano i giorni dolorosi della Passione,
eppure il tuo volto rifulge
d'amore per la mia povera, fragile umanità.
Fammi strumento di questo amore, -
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n. 26 del 09 marzo 2025
A volte il mio cammino è una pista arida, una faticosa attraversata
fatta di sete, di solitudine, di angoscia di notti interminabili.
Ti chiamo e Tu vieni in mio aiuto, mi conforti con la Tua Parola:
“CREDI NELL’AMORE”.
Non è un’ingiunzione, ma una promessa,
una promessa di più gioia, un sogno di più vita,
l’annuncio di una novità straordinariamente promettente:
è possibile vivere meglio, vivere una vita buona,
bella, beata come la Tua.
Per realizzarla devo conoscere la bellezza e la grandezza -
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n. 25 del 02 marzo 2025
Dio creò l'uomo a sua immagine
e vide che era cosa buona.
Creatura destinata a vivere
in stretto rapporto di amicizia
col creatore e col creato,
continuando nell'atto creativo,
donando abbondanti frutti di bene.
Ma il cuore dell'uomo
venne insediato dal peccato di superbia-invidia-gelosia
che portarono l'umanità a rapporti di inimicizia,
dove l'altro è oggetto di giudizio anziché di compassione.
GESU', tu che sei venuto fra noi
insegnandoci il comandamento dell'Amore, -
n. 24 del 23 febbraio 2025
Gesù,
Tu che dicevi ai tuoi discepoli di amare i loro nemici,
di fare del bene a quelli che li odiavano,
di benedire coloro che li maledicevano,
di pregare per coloro che li trattavano male,
aiuta i nostri ragazzi a sperimentare queste tue parole,
a compiere gesti concreti di carità e misericordia
verso i loro amici, parenti o compagni di scuola,
ad amare il prossimo come Dio ama noi,
di amare a senso unico, senza condizioni e riserve.
Da questa domenica inizia per loro
la celebrazione della Tappa del Padre Nostro, -
LA FAMIGLIA TRA STATO E CHIESA
Presentazione del numero 4/24 della Rivista Esodo
LA FAMIGLIA TRA STATO E CHIESA
28 FEBBRAIO
ore 17:00SALA CONFERENZE DELLA PARROCCHIA DI S. BENEDETTO
p.le S. Benedetto, 2 l Campalto
intervengono
Prof.ssa CHECCHINI BIANCA docente di Diritto privato presso I'Università degli Studi di Padova
dr. DAL CORSO don PIER PAOLO direttore dell'Ufficio pastorale familiare
della diocesi di Venezia e giudice del Tribunale ecclesiastico regionale -
n. 23 del 16 febbraio 2025
"Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio."
Beati voi
che siete vittime delle ingiustizie del mondo
che siete costretti ad abbandonare la vostra terra
che siete accusati di essere Il Problema della società,
che subite le conseguenze dei vizi di altri,
che insegnate a donare più che ad avere,
ad accogliere e benedire l'ospite in ogni momento,
a farsi prossimo al sofferente,
a pregare invece di lamentarsi,
a confidare in Dio piuttosto che disperare,
a non reagire con violenza ma con Fede.
Anna -
n. 22 del 9 febbraio 2025
Ti ringraziamo Gesù, perché sei morto per i nostri peccati.
Dopo la sepoltura, il terzo giorno
sei risuscitato e sei apparso ai dodici apostoli
scegliendo gli annunciatori della tua parola
anche tra uomini dalle labbra impure,
sei apparso per ultimo anche a Paolo
che aveva perseguitato la tua Chiesa.
La tua grazia con lui non è stata vana
ed oggi è considerato il primo missionario della Chiesa.
Ti chiediamo Signore di darci la forza
di continuare ad annunciare la tua parola
perché come cantiamo