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n. 36 del 18 maggio 2025
Signore ci chiedi di amare,
ma i sentimenti possono nascere da un comando?
In noi che, nel nostro essere umani,
facciamo meno fatica ad odiare che a voler bene …
difficile perdonare, non giudicare,
non voler prevaricare gli altri con le proprie idee
e quante altre azioni vigliacche e misere per il potere e il denaro? …
è questo che dovremmo abbandonare per te?
Tu ci ami sempre in ogni momento della nostra vita
sia che facciamo cose giuste ma anche quando commettiamo errori. -
n. 35 del 11 maggio 2025
Signore,
ti affido questo gruppo
che è arrivato alla tappa del percorso eucaristico.
Fa’ sì che questi bimbi e queste bimbe
possano, attraverso il corpo e il sangue di Gesù Cristo,
essere portatori di pace nel mondo e della sua parola.
Jacopo, catechista gruppo eucaristico -
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n. 33 del 27 aprile 2025
La tua vita, Gesù, è l’esempio che apre porte di Speranza,
misericordia e accoglienza
soprattutto difronte al nostro sconforto,
al giudizio e alla solitudine.
Eppure a volte è così facile cadere nella sfiducia
mettendo troppo spesso la parola “fine”
di fronte a situazioni che non riusciamo ad accettare.
Ancora una volta, nonostante le nostre porte chiuse,
tu ti fai presente e vicino,
ci porti un saluto che dona pace, la Tua pace,
ci inviti a credere che c’è sempre e per tutti -
CIAO PAPA FRANCESCO
Nella gioia della Pasqua, Francesco è passato alla casa del Padre
Ringraziamo il Signore per la sua paternità che ci ha dimostrato
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n. 31 del 13 aprile 2025 - PALME
E’ giorno di gioia. Il popolo di Gerusalemme accoglie Gesù
come il trionfatore dopo una campagna militare, ma il suo esercito
è costituito da un pugno di poveri uomini impauriti e insicuri,
il suo destriero scalpitante è un umile puledro inesperto. Il sorriso di Gesù
è velato dall’angoscia e dall’amarezza per gli accadimenti che seguiranno:
il giubilo si muterà in pianto, le promesse in tradimento, l’amicizia in abbandono
e solitudine, le grida inneggianti si trasformeranno nella concitazione dei Getsemani, -
n. 30 del 06 aprile 2025
“Neppure io ti condanno, va’ e d’ora in poi non peccare più”.
Quanto è diversa Signore, la tua giustizia da quella degli uomini.
Noi giudichiamo, condanniamo, sanzioniamo,
e molte volte questi atti
altro non sono che la maschera dei nostri peccati.
E allora leviamo le pietre contro altre donne e uomini.
La tua giustizia, Signore, si esprime in quelle parole di Gesù:
“Neppure io ti condanno”.
Perché deponendo la tentazione al mero giudizio di legge
si apre uno spazio nuovo, inesplorato,