• n. 22 del 4 febbraio 2018

    Cristo Gesù, quanta sofferenza  intorno a me!
    Quanto dolore in me! La mia vita sembra senza speranza.
    E come Giobbe nello sconforto,
    dopo essere stato colpito negli interessi, negli affetti e nel fisico,
    anch’io Ti presento la mia angoscia: “perché tutto questo?”
    Non è una provocazione, non è un grido di ribellione,
    non è la pretesa di avere la risoluzione della malattia in salute.
    Molte sono le risposte che si possono dare a questo interrogativo
    e dalla risposta dipendono le scelte conseguenti:  

  • n. 21 del 28 gennaio 2018

    Nella vita di ogni giorno,
    siamo noi gli indemoniati
    quando ci lasciamo guidare dalle paure,
    quando tristezza e invidia ci sopraffanno,
    quando siamo indifferenti,
    quando agiamo solo per nostro tornaconto,
    quando cediamo alle lusinghe del male,
    quando alla tua Parola preferiamo ascoltare altre voci.
    Vieni Signore, prendici per mano e liberaci.
    E&G

  • n. 20 del 21 gennaio 2018

    Signore,
    tu passi... ci vedi... ci chiami...
    ci inviti alla conversione,
    perché senza cambiamento
    rimaniamo fissi nelle nostre convinzioni,
    bloccati dalle nostre paure,
    schiacciati dai nostri problemi.
    Ma tu Signore non ci lasci soli,
    ci inviti a seguirti, a credere nella buona novella,
    noi però, non sempre ne siamo capaci,
    perché facciamo fatica a lasciare le nostre certezze.
    Abbi misericordia di noi Signore e continua a chiamarci,
    affinché apriamo le nostre orecchie e il nostro cuore a te

  • n. 19 del 14 gennaio 2018

    “Cosa stai cercando”,
    sono le prime parole che il Maestro,
    rivolge a chi vuol seguirlo.
    È una domanda
    che interpella il mio cuore,
    avverto una profonda inquietudine.
    Rimanda ai miei perché,
    allo scorrere della mia vita.
    Comprendo che il materiale non appaga, di cercare altro,
    qualcosa che forse non riesco a definire,
    ma che permetta però
    di dare una risposta,
    al senso del mio esistere.
    Mi accorgo di essere confuso
    e ad oggi discepolo di molti maestri.
    Rabbì, se solo Tu ti fermassi

  • n. 18 del 7 gennaio 2018

    In principio era la Tenerezza
    e la Tenerezza abitava presso Dio
    e la Tenerezza era Dio.
    Venne un uomo mandato da Dio
    il suo nome era Francesco.
    E’ venuto dalla fine del mondo
    per dare testimonianza alla Tenerezza.
    E la Tenerezza si è fatta volto
    occhi di donna, sorriso di bambino.
    Dio Tenerezza è il Dio della terra
    perché tutti abbiano una terra
    l’ha sognata come spazio di libertà,
    paese di pace.
    Dio Tenerezza è il Dio fatto casa,
    perché tutti abbiano una casa
    spazio ospitale,

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