• festa primavera 2018

  • n. 20 del 20 gennaio 2019

    Signore Gesù,

    affinchè la festa di nozze potesse continuare,

    tu hai trasformato l’acqua di purificazione in vino buono.

    Quel vino, che sara' il simbolo del sacrificio

    perché poi si trasformera' in sangue,

    è anche il simbolo della nostra salvezza

    e quindi anche della nostra gioia;

    la stessa gioia che dobbiamo portare quando andiamo alla messa,

    dove si rinnova la memoria dell'ultima cena.

    Guidaci Gesù nei nostri momenti di festa,

    aiutaci a trovare il giusto equilibrio,

    senza eccedere con il vino,

  • n. 19 del 13 gennaio 2019

    Padre, con consapevolezza ti rendiamo grazie per la tua benevolenza:

    hai donato al mondo Tuo Figlio Gesù per la salvezza di tutti

    per mezzo del Si della Vergine Maria.

    Oggi, nella festa del Battesimo del Signore,

    ci sentiamo chiamati a far memoria del giorno in cui

    Tu hai preso dimora in noi

    e a soffermarci al nostro Si all' amicizia con Lui,

    che nasce inconsapevole, fin da piccoli,

    ed è cresciuta giorno dopo giorno, accogliendolo nella nostra vita,

    grazie agli insegnamenti dei nostri genitori

  • n. 18 del 6 gennaio 2019

    Guardiamoci attorno.

    In questo mondo siamo tanti e siamo diversi.

    Ognuno ha in sè dei doni,

    dei talenti, delle capacità, delle possibilità.

    Dopo mille e più passi,

    i Magi hanno dato ciò che di più prezioso avevano al più piccolo,

    al nascosto, all'escluso.

    Signore, aiutaci ad essere come loro: ad offrire, ad accogliere.

    Continuamente ti ripresenti davanti a noi,

    dandoci occasioni per essere luce.

    Ricordaci di aprire la porta di casa con passione e non con lamentela,

    di reagire con scopo e non con rassegnazione,

  • n. 17 del 30 dicembre 2018

     

    Signore, ogni genitore si sente inadeguato

    di fronte a una vita che nasce.

    I figli sono e rimangono un mistero

    da  accompagnare e seguire,

    forse  si possono capire ma non sempre comprendere,

    perché appartengono a sé stessi.

    Quanti dubbi interrogativi, paura di sbagliare.

    Aiutaci e donaci o Signore

    la gioia di seguire l’esempio della Santa Famiglia,

    perché  rimaniamo forti e solidi nelle prove della vita.

    Aiutaci ad accettare quello che la vita ci offre

    imparando dalla Famiglia di Nazareth 

  • n. 16 del 23 dicembre 2018

    Benedetta colei che ha creduto”

    Ed eccoci qui, in attesa, con la nostra piccola fede.

    Manca poco a Natale, a questo evento che tanto aspettiamo

    e come Elisabetta guardiamo Maria ammirando la sua fede,

    la sua docilità, la generosità verso il progetto che Dio ha serbato per lei.

    Quel dono grande che ha scaturito in lei il magnificat.

     

    Maria vieni a visitare anche noi miseri peccatori,

    fa si che la tua voce faccia sussultare i nostri cuori

    e apra i nostri occhi al mondo.

    Trasmettici la forza e la volontà

  • n. 15 del 16 dicembre 2018

    "Chi ha 2 tuniche ne dia a chi non ne ha."

    Quante cose abbiamo in più, oltre le nostre necessità,

    e fatichiamo ugualmente a condividerle.

    Quanto benessere, quanta opulenza, quanta indifferenza verso l'Altro,

    volto di Dio, che ci tende la mano per uscire dalla miseria,

    dalla disperazione, dalla guerra, dal mare fisico e metaforico.

    Giovanni ci sprona alla conversione

    per prepararci alla venuta del Salvatore,

    ma non ci chiede cose irraggiungibili,

    ci chiede semplicemente di essere "giusti",

  • n. 14 del 9 dicembre 2018

    Santa Maria, vergine dell'attesa,
    donaci del tuo olio 
    perché le nostre lampade si spengono.

    Le riserve si sono consumate, 
    non ci mandare ad altri venditori.

    Santa Maria, vergine dell'attesa,
    donaci un'anima vigilare,

    facci capire che non basta accogliere: bisogna attendere.
    Accogliere talvolta è segno di rassegnazione.
    Attendere è sempre segno di speranza.

    Sentinella del mattino,
    ridestaci nel cuore
    la passione di giovani annunci da portare al mondo.

  • n. 13 del 2 dicembre 2018

    Padre, oggi comincia il tempo dell’attesa, il tempo preparato lungo la storia.

    Un tempo che ha come culmine un evento concreto,

    la nascita di un bimbo che sarà chiamato figlio dell’uomo, ancor prima che figlio di Dio.

    Per questo questa attesa, questo evento non avvengono fuori di noi,

    ma riguardano prima di tutto noi stessi, la nostra intimità di donne e uomini.

    La parola di oggi ci richiama alla necessità di essere pronti.

    Attendere non è un atto passivo,

    ma prima di tutto l’impegno quotidiano ad essere preparati,

  • n. 12 del 25 novembre 2018

    Tardi ti amai,

    bellezza tanto antica e tanto nuova,

    tardi ti amai.

    Ed ecco, tu eri dentro di me e io fuori.

    Lì ti cercavo.

    Deforme,

    mi gettavo sulle belle forme delle tue creature.

    Eri con me, e non ero con te.

    Mi tenevano lontano da te le tue creature,

    inesistenti se non esistessero in te.

    Mi chiamasti, e il tuo grido spezzò la mia sordità;

    balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità;

    diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te,

    ne gustai e di te ho fame e sete;

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