• n. 34 del 28 aprile 2019

    O Risorto,

    oggi, mi inviti come hai fatto con l’incredulo Tommaso,

    a contemplare le ferite delle tue mani e del tuo costato.

    Le tue, sono mani che ricordo:

    guariscono accarezzando il lebbroso;

    accarezzano i bambini,

    lavano i piedi ai discepoli, e …

    Le Tue, sono mani capaci solo di azioni e proposte

    per un mondo nuovo, dove vinto l’egoismo

    domina il servizio, l’essere dono d’amore.

    Il sangue sul Tuo costato è vita, la Tua vita,

    donata per tutti e totalmente solo per amore.  

  • n. 33 del 21 aprile 2019

    Ecco, il giorno tanto atteso è giunto,

    il nostro cammino, finalmente,

    ha raggiunto la méta.

    Ti abbiamo seguito Signore per strade polverose,

    Ti abbiamo pianto sotto la Croce insanguinata,

    ci siamo disperati davanti al gelo del sepolcro,

    siamo tornati, con il cuore spezzato,

    alle nostre case,

    senza speranza ne’ futuro...

    Ma oggi un grido di gioia spazza le tenebre,

    oggi tutta la terra esulta,

    la morte é finalmente sconfitta:

    Cristo è Risorto!

    Cristo è veramente Risorto|

  • n. 32 del 14 aprile 2019

    Signore Gesù,

    oggi entri in Gerusalemme e la gente ti acclama.

    Fra qualche giorno però la stessa gente ti condannerà,

    si farà beffe di te e si dividerà le tue vesti.

    Ma Tu, per la nostra salvezza,

    ti sei umiliato sulla croce facendoti obbediente fino alla morte,

    salvandoci non con la ricchezza ma con la povertà.

    Con la Tua morte in croce

    hai aperto la strada ad un’umanità

    che rifiuta l’intolleranza, la disumanità,

    che sa assumere la cura dei più piccoli,

    dei deboli, dei poveri e degli emarginati.

  • n. 31 del 7 aprile 2019

    E’ calato il silenzio.  Sei rimasto solo tu e la donna.

    Ti alzi in piedi per esserle più vicino, occhi negli occhi e le parli.

    La chiami donna, il nome che hai usato per tua Madre.

    Ti immergi nell’unicità di quella donna, nell’intimo di quell’anima.

    “Nessuno ti ha condannata? Neanch’ io ti condanno.”

    Non scrivi più per terra, ma nel cuore di quella donna,

    la parola che scrivi è: futuro.

    Consegni quella donna al suo futuro,

    alle persone che amerà, ai sogni che farà.

    Il tuo perdono è creativo:

  • n. 30 del 31 marzo 2019

    Padre mio, lo sai che non sarò mai capace di amare come te.

     

    Giudico il figlio minore per averti abbandonato,

    ma riconosco che anch'io a volte mi dimentico di te,

    quando penso di far da sola.

     

    Non mi piace il giudizio del figlio maggiore,

    troppo rigido e invidioso del tuo amore,

    ma mi riconosco in lui quando voglio la mia giustizia e non la tua.

     

    Eppure tu ci ami tutti quanti, senza meriti.

    Ci aspetti sempre, incurante di quello che combiniamo,

  • n. 29 del 24 marzo 2019

    Dal giorno della creazione, a ogni primavera,

    a te Signore la natura scioglie il suo canto.

    Fiori e nuove foglie rinascono sugli alberi

    e la luce del sole riscalda e illumina

    sempre più a lungo le giornate.

    Ma i nostri occhi sanno cogliere tanta bellezza,

    i nostri cuori riscaldarsi

    e le nostre menti aprirsi

    a questo continuo rinnovamento?

    Ciò che tu hai creato,

    l’avidità dell’uomo sta distruggendo.

    Ti preghiamo Signore, apri i nostri occhi,

    scalda i cuori, illumina le menti,

  • n. 28 del 17 marzo 2019

    “Questo è il figlio mio, l’eletto, ascoltatelo.”  Ma… ho capito bene? 

    Signore, le nostre giornate sono piene di voci che ci ammaliano,

    ci assalgono, ci seducono, ci ingannano

    e talvolta ne siamo anche consapevoli.

    E’ quasi impossibile ascoltarti facendo un po’ di silenzio, con calma

    … siamo stanchi, appesantiti dal sonno,

    anestetizzati nel riconoscere le tracce  del Tuo amore nelle nostre vite.

    Stiamo forse cercando una luce che squarci l’oscurità portata dai problemi,

    dalle ombre delle divisioni, dalle sconfitte

  • speciale quaresima 2019

    Un nuovo giorno di vita ci è offerto,

    possiamo seguirti, Signore, dove oggi sarai.

    Nei sogni di pace, nel cuore degli uomini,

    nelle forme di bellezza, nei cuori assetati di te.

    Nella dimora  segreta del cuore,

    nella voce intima che indica la via.

    Negli alberi, nel vento, nell’acqua perenne,

    nella terra, nella luce, nella roccia inflessibile.

    Nella luce del giorno, nella vita ardente,

    nel lavoro intenso, nella calma delle soste.

    Nell’incontro dell’amico, nelle domande di amore,

    nei cuori che si spogliano di sé.

  • n. 27 del 10 marzo 2019

    Io sono la tua terra e Tu sei il mio sole

    Si fonde la corazza di gelo che ha attanagliato la terra

    e il suolo petroso di ghiaccio si fa morbido, duttile, cedevole.

    Dammi, Signore, un cuore di carne,

    che nutra compassione e tenerezza,

    che sappia fremere e commuoversi.

    E dammi occhi piangenti,

    che non abbian vergogna delle lacrime,

    ma piuttosto di una petrosa aridità.

    Dammi, Signore, un cuore nuovo,

    dammi degli occhi nuovi,

    dei piedi nuovi, delle mani nuove,

    perché possa amarTi e guardarTi con fervore,

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