Schede primarie

4 domenica di Avvento 23 dicembre 2018

I DONI

Siamo arrivati all'ultima domenica di Avvento. L'attesa troverà presto il suo compimento. Insieme ai Magi iniziamo l'ultimo tratto di strada che ci conduce alla grotta di Betlemme. Il loro viaggio è il nostro viaggio. La stella che ci guida è la Parola. Cerchiamo, troviamo e comprendiamo che il Natale è evento che cambia la nostra vita. Valeva la pena mettersi in cammino? Sì sicuramente, perché la nostra vita, spesso difficile e complicata, è benedetta da incontri, abbracci, sorprese che sono doni meravigliosi, inaspettati e a volte immeritati.

Totalmente gratuito è l'amore di Dio che si incarna nella storia, riempie e tocca i cuori, li trasforma e li ricolma di mistero e di stupore. Così capitò ad Elisabetta quando il suo bambino fece le capriole nel segreto del suo grembo. La gioia di un incontro, la pienezza di un amore, lo scambio di una benedizione. Il Vangelo racconta che i Magi trovato il Bambino con sua madre si prostrano, lo adorano e offrono regali con i quali suggellare la loro devozione e il loro affetto. Ma il dono più prezioso che i Magi portano non è oro o mirra, ma il loro stesso lungo viaggio. Il dono è il loro desiderio capace di attraversare deserti e città. La fiducia, la speranza, la pazienza. Se anche noi cerchiamo bene, troveremo sicuramente il Bambino. Piccolo, indifeso, povero, straniero, braccato, triste. È con noi tutti i giorni e attende solo di essere riconosciuto e accolto.

Anche noi, come i Magi, apriamo lo scrigno della nostra anima, il cofanetto del nostro cuore. Li troveremo stracolmi di ogni bene, eredità di figli, amati e prediletti, chiamati a condividere con i fratelli e le sorelle. Se saranno gesti grandi o piccoli non importa, purché siano sinceri. Proporzionati alle nostre forze. Alle nostre capacità.

Così il tempo natalizio avrà senso. Così potremo anche noi riprendere il cammino e far ritorno alle nostre case. Così questo meraviglioso scambio di doni non avrà mai fine.

Fabbrica della liturgia

 

LA PREGHIERA

La preghiera cristiana – lo abbiamo capito – è prima di tutto un’esperienza di incontro e ascolto del Signore. Dove incontrarlo? Come ascoltarlo?  Grazie alla Bibbia, nella quale è presente la sua Parola. Ma come far parlare la Parola? Con la lectio divina. Non spaventatevi, non è difficile! Il vescovo Carlo Maria Martini spiegava i suoi momenti fondamentali - la

lectio, la meditatio, l’oratio - attraverso tre domande : Che cosa dice il testo? Che cosa dice a me? Che cosa dico io al Signore?

La lectio consiste nel leggere e rileggere la pagina della Scrittura, magari con la penna in mano, per sottolineare le parole che colpiscono, i verbi, le azioni, i soggetti, i sentimenti espressi o la parola-chiave. In tal modo la nostra attenzione viene stimolata, l'intelligenza, la fantasia e la sensibilità si muovono facendo sì che un brano, considerato magari arcinoto, appaia nuovo.
La meditatio consiste nel ricercare i messaggi del testo. Da quello che Gesù ha detto duemila anni fa o da ciò che Abramo ha fatto 3500 anni fa, provare a cogliere alcuni valori perenni. Alla Parola ci chiede: che cosa dici a me? Quale atteggiamento mi suggerisci attraverso questo testo? Da quale atteggiamento mi metti in guardia? Quale mistero di Dio mi riveli?

L’oratio è il dialogo con il Signore Gesù, la nostra risposta che, partendo dal testo, giunge alla lode, al rendimento di grazie, alla domanda. Ad un certo punto della meditatio, il cuore si scalda e si predispone ad accogliere i movimenti spirituali che il Signore permette per gustare il qui e ora dell’incontro.

Ci sarebbero poi altri gradini ma mi limito a poche parole sull’ultimo: l'actio, il frutto maturo di tutto il cammino. Non leggiamo la Scrittura per avere la forza di compiere quello che abbiamo deciso ma perchè nascano le giuste decisioni e la forza dello Spirito ci aiuti a metterle in pratica. Non si tratta di pregare di più per agire meglio; ma di pregare di più per capire ciò che devo fare e per poterlo fare a partire dalla scelta interiore.

La lectio, dunque non è la semplice conoscenza della Scrittura ma porta a sentirsi personalmente interpellati dalla Parola. Quando questo accade, facciamo un’esperienza indimenticabile; basta farla una volta perché si radichi nella vita e continui ad attrarci verso la Scrittura.

Stralci liberamente presi da un’ intervista a C.M. Martini

COSA OFFRE LA PARROCCHIA

SUSSIDIO: Un semplice strumento per la preghiera personale e quotidiana. Lo si può trovare nel tavolo nel fondo della chiesa.

GRUPPI DI ASCOLTO: La lettura nelle case del Vangelo secondo Luca condividendo con gli altri risonanze e riflessioni. da Germana alle ore 15.00 o il giovedì sera da Gastone alle ore 21.00

GRUPPO DEL VANGELO: Lettura e commento dei testi della celebrazione eucaristica domenicale, al martedì in patronato per prepararsi e preparare la celebrazione domenicale. Martedì ore 21 in patronato.

MESSA FERIALE: Per non accontentarsi della messa domenicale e vivere l’incontro con il Signore, una o più volte durante la settimana.

SALVADANAIO: Nel tempo di Avvento ci esercitiamo nella carità. Quanto verrà raccolto, è destinato alla san Vincenzo e alla Caritas per le situazioni di povertà del nostro territorio. Le cassettine si possono trovare nel tavolo in fondo alla chiesa e vanno riconsegnate nella festa dell’Epifania.

 

 

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